martedì 21 maggio 2019

EMILIO VILLA: e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine (I Quaderni d'Arte del Bardo a cura di Donato Di Poce)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questo saggio intende esplorare un aspetto di grande importanza per la comprensione della personalità eclettica di Emilio Villa, illuminando un nucleo di pensiero antropologico alla radice della dimensione artistica e dimostrando il nesso consequenziale dell’unità della lingua, del pensiero, dell’arte e del sacro: giunge così a inverarsi il rapporto, indissolubile nella dimensione originaria, tra scrittura e immagini, in un’unità sostanziale delle manifestazioni espressive umane. Prendendo spunto dalle incisioni rupestri di antiche caverne, in Francia e in Italia, Villa attribuì a queste manifestazioni “primitive” un ruolo pionieristico all’origine dell’arte e un senso di ri-generazione del mondo. Pertanto, le riflessioni proposte in questo saggio intendono porsi come contributo per una lettura più approfondita della personale riflessione di Emilio Villa nei confronti dell’arte, da cui emerga il fondo abissale della sua originale e archetipica concezione artistica. (GABRIELLA CINTI, 14 APRILE 2019)
Photo cover "Volo primordiale" by Stroli
Gabriella Cinti, nata a Jesi, italianista, poeta, scrittrice, saggista, performer in greco antico.
Libri: Poesia: Suite per la parola (Péquod, 2008), Euridice è Orfeo, (Achille e la Tartaruga, 2016), Madre del respiro(con la prefazione di Alberto Folin) (Moretti e Vitali, 2017). In uscita: La lingua del sorriso: poema da viaggi (con la prefazione di Francesco Solitario), Prometheus editore, Saggi: Il canto di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, 2010. Sulla sua poesia, il saggio: Franco Manzoni, Femminea estasi. Sulla poetica di Gabriella Cinti, Algra editore, Catania, 2018. Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, sue poesie sono presenti in diverse antologie, presente in Festival letterari internazionali.
La sua mail è gabriella.cinti@yahoo.it
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Santiago Calatrava: I ponti senza tempo di Donato Di Poce

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Conosciuto in tutto il mondo noto come architetto, Calatrava è anche scultore e pittore, sostiene che l'architettura sia un combinare tutte le arti, ricollegandosi così a uno dei suoi ammirati maestri Le Corbusier. La sua poetica infatti richiama molteplicità e contaminazione di stili, materiali e poetiche. Eppure il suo stile unico è caratterizzato da una pulizia, essenzialità e forme primarie che donano purezza e adattabilità della forma nello spazio, e hanno il dono raro e sublime della leggerezza. Le sue opere sono poesie scolpite nelle spazio, matrici sognanti che prendono forma, in questo supportato spesso dall’uso dell’acciaio e del bianco e richiami simbolici al mondo animale o della natura. (Donato Di Poce)
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https://www.amazon.it/dp/B07J4JVJPH/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1538981045&sr=1-1&keywords=stefano+donno

CARMELA CORSITTO: IL BRUSIO DEL NULLA DI DONATO DI POCE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Donato Di Poce – “In questo breve scritto critico tralasceremo il suo percorso iniziale (che lasciamo agli storici dell’arte, che iniziato negli anni 80 con la pittura figurativa e il disegno, ha proseguito con la sua ricerca muovendosi nell’area Informale e Concettuale) e ci concentreremo più sulla sua definitiva maturità stilistica, che compie quel salto verso il 1995 nel il tridimensionale, l’installazione polimaterica e il libro d’artista (medium privilegiato che la caratterizza particolarmente per la sua poetica della leggerezza e dell’incanto pieno di poesia e di assoluto). Con opere in tecnica mista su legno“senza titolo”, del 1995-1996 avviene l’incontro e la scoperta della materia che la nostra artista mette subito in relazione e contaminazione con le tracce del vuoto e il segno informale, con suggestioni aniconiche e simboli che (triangolo bianco) di rara intensità, tracciando segni dal nulla e sul nulla
 
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DONNE PER L’ARTE: L’Arte invisibile delle Donne nell’Arte Contemporanea di Donato Di Poce


























Un viaggio nell’arte contemporanea unico nel suo genere quello affrontato dal poeta e critico d’arte Donato Di Poce in questo suo nuovo lavoro editoriale. Percorsi estetici e formali differenti per latitudini e risultati di ricerca, accomunati dall’eccezionalità di ogni singola artista analizzata con perizia analitica da un punto di vista critico e poetico. Le protagoniste sono Maria Elena Danelli, Maria Galano, Aurora Maletik, Maria Mesch, Enza Miglietta, Paola Scialpi, Betty Zola. Questa è la singolarità dell’opera, che continua la tradizione editoriale de I Quaderni d’arte del Bardo per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

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Fenomenologia dell'errore: la bellezza dell'errore nella creatività umana
























“Chi sbaglia va condotto nella retta via”, pensavano gli antichi, ma pensare di vivere in un mondo ordinato e semplice conduce alla condanna dell’errore. Un tale ragionamento, difatti, pone su un piedistallo privilegiato delle verità stabilite solo da pochi uomini che, in tal maniera, riescono a controllare la vita di molti, a condizionando l’inconscio comune e facendo tacere gesti e sguardi dell’individuo che in essi manifesta la sua più intima creatività.
L’errore è stato disprezzato nel corso dei secoli da metafisici, filosofi, pedagoghi e da un’intera letteratura basata su canoni di bellezza che rispettano ciò che è ritenuto formalmente, economicamente e politicamente corretto. Si tratta di una letteratura ed una scienza che hanno preferito valorizzare solo alcune grandi verità fondate su criteri logici-strutturali con la presunzione di eliminare ciò che era ‘incomprensibile, errato, diverso, complesso. Del resto gli insegnanti – i cosiddetti maestri – amano presentarsi come coloro che non sbagliano mai. Pertanto, ciò che tramandano si riduce a sterili dogmi, pensieri scientifici e nozioni algebriche partorite da uomini che hanno detenuto il controllo sulla conoscenza allontanando quello che potremmo definire il “sentimento della scienza”.

Photo Cover di Nathan Dumlao on Unsplash

Cura editoriale Valentina Sansò

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https://www.amazon.it/Fenomenologia-dellerrore-bellezza-creativit%C3%A0-Quaderni-ebook/dp/B07PX96WB2/ref=sr_1_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=stefano+donno&qid=1558427523&s=digital-text&sr=1-10

TIZIANA CERA ROSCO: Holocene e il volo della donna uccello a cura di Donato Di Poce

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Holocene: Olocene significa rinnovamento, vuol dire che ‘tutto’ è ‘nuovo’, ma nel caso di Tiziana anche primitivo, selvaggio e poetico, anzi la mostra propone almeno tre chiavi di lettura. Un prima Archeomitologica, una seconda Mistica, una terza Antropomorfa. Tiziana si porta dietro nel suo percorso artistico la sua poesia (non a caso una sua raccolta poetica si intitola “Il calco dei miei arti”, che tracima da queste opere, come il sangue sacro del fiume Sangro teatro di una performance (Patientia) spettacolare e brillantemente fotografata dal figlio Yari. A chi si chiedeva dove avrebbe portato l’esperienza performativa e fotografica della serie”La donna uccello” ora ha una prima risposta, non solo nella figura ermafrodita col sesso da unicorno, di grande impatto emotivo. Ma il bisogno di rinascita spirituale , etica e materica dell’artista, inizia proprio dall’esperienza del dolore, e dal calco del suo corpo, in lievitazione mistica verso il futuro. Su tutte, spicca un’opera spettacolare che fa pensare alla deposizione di Cristo del Mantegna, solo che al posto del corpo di cristo, c’è il calco del suo corpo e al posto della testa della corna. Non resta che inchinarci davanti a questa preghiera selvatica, a questa redenzione dal dolore. Tiziana ha trovato la chiave del suo rinnovamento e aprendo le porte del futuro, sposta ogni volta i nostri orizzonti estetici un poco più in là grazie anche alle sue immense doti poetiche ed artistiche. (Donato Di Poce)
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TACCUINI D’ARTISTA : ARTIST NOTEBOOKS & POETRY BOX DI DONATO DI POCE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Storia di un’Idea: Il “Taccuino d’Artista” da Leonardo da Vinci a Basquiat – “Ogni uomo, è attratto consapevolmente o no dal bisogno di un’esperienza estetica della vita e del mondo. E più che dalla bellezza di un’opera o dalla personalità di un artista, ama scoprire le poetiche, i processi creativi, la sequenza realizzativa di un’idea, le impronte e le tracce, i tentativi, gli abbozzi e le cancellazioni di una comunicazione iconica e segnica che è anche e sempre una comunicazione psicologica. Da qui, l’interesse per i segni preistorici sulle grotte, i disegni preparatori degli artisti, i diari, i dessins e i collages, le sinopie, gli “skethbook”, i progetti, i “carnets” gli scarabocchi, la “mail-art” e i “libri monotipi”, in una parola “I percorsi nascosti della creatività”, che ci permettono di entrare nelle “stanze segrete” e negli “atelier” degli artisti, di sbirciare dal loro buco della serratura, per vedere, toccare, leggere, “i taccuini segreti degli artisti”. (Donato Di Poce)
Photo by Kaizen Nguyễn on Unsplash
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Alberto Giacometti : l'uomo che cammina di Donato Di Poce

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Forse ci voleva la sensibilità estrema e debordante di Jean Genet ,suo amico ed estimatore, nonché frequentatore del suo Atelier per cogliere l’essenza stessa della scultura di Alberto Giacometti. Quel Genet, ormai idolatrato da Sartre, genio santo e martire della devastazione dell’essere che prima di consegnarsi al silenzio creativo, scrive uno dei testi più belli e necessari per la storia dell’arte e della creatività del ‘900: “L’Atelier di Alberto Giacometti”. E non è un caso il titolo del suo scritto sull’amico, perché coglie l’artista(uno dei grandi del ‘900), nel suo habitat di bellezza e creazione, sofferenza e solitudine, estasi e lacrime, ma sempre in una sorta di regale creatività e lotta con la materia e lo spazio, in ascolto della sua coscienza e della sua anima, in ascolto del suo respiro e il respiro del mondo. E vediamo cose scrive di essenziale Genet su Giacometti: “ La solitudine, come la intendo io non vuol dire affatto condizione miserevole ma piuttosto segreta regalità, profonda incomunicabilità, senso più o meno oscuro di un’invisibile singolarità”. In effetti nessuno a mio avviso ha colto e interpretato come Giacometti la fragilità e la transitorietà dell’esistenza, ingaggiando per tutta la vita un corpo a corpo con la materia, lo spazio e l’essenza dell’essere umano. (Donato Di Poce)
Photo by kumoma lab on Unsplash
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PITTURA DELL’INVISIBILE : Vedere Oltre ... Poetiche dell’invisibile nell’Arte Contemporanea di Donato Di Poce

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pittura dell’invisibile, è un libro che raccoglie miei testi di critica d’Arte dell’ultimo decennio, scritti per il catalogo di mostre di pittura, interviste o recensioni per riviste d’Arte e Blog, ed hanno la particolarità di ruotare trasversalmente intorno ad Artisti che consapevolmente o no hanno lavorato sul concetto di vedere l’invisibile, poetica tanto caro al sottoscritto che tra le sue origini dalle riflessioni di P. Klee e del filosofo Maurice Merleau –Ponty. (Il visibile e l’invisibile)
Un’altra caratteristica comune tra questi artisti diversissimi tra loro(dai grandi Picasso e Leonardo ai contemporanei come Rea, Pace, Marra, Orazio o Crisanti, Meleka) , è che hanno avuto o hanno un rapporto intenso con i poeti e la poesia(la musa per eccellenza dell’invisibile).
Spiace aver dovuto escludere da questo libro, per esigenze di spazio ed editoriali, Fotografi e Scultori(trattati a parte in libri specifici), ma che vedranno la luce insieme in un progetto futuro cartaceo dal titolo Poetiche dell’invisibile).
Se la poetica comune dell’invisibile li accomuna tutti, così non è per stili e temi trattati dagli artisti stessi, infatti si va dalla pittura, ai libri e taccuini d’artista, dalla fotografia d’arte alla mail Art, così pure bisogna rilevare che né la diversità storica, né la nazionalità diversa degli artisti( perlopiù Francesi, Italiani e Kuwaitiani) ha influito sulla loro ricerca poetica sempre in dialogo tra materia e sogno, tra immagine e segno, tracciando paraboliche estetiche sull’invisibile di grande respiro etico.
Photo cover Donato Di Poce
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Anna Boschi : ContaminAzioni: La lezione di un’Artista in dialogo costante con la Vita e la Poesia a cura di Donato Di Poce























Questo libro, non è un classico libro di critica d’arte, né un catalogo e non ha nessuna pretesa esaustiva, storica o documentale, è semplicemente la piccola storia di un’amicizia tra un’artista e un poeta con molte affinità artistiche e umane, la piccola storia di una contaminAzione. Troverete nel libro ( una sorta di carteggio intimo e segreto) alcune curiosità, carte calligrafiche, poesie da me dedicate ad Anna, alcuni preziosi suoi inediti poetici, foto dei suoi lavori e cataloghi, lampi di verità e d’incontri, che hanno accompagnato questi anni di amicizia e contaminAzione poetica e artistica, che ci hanno portato a realizzare alcuni lavori insieme o meglio Anna a preso a pretesto ogni tanto, la mia poesia per realizzare alcuni splendidi libri d’artista e la “Valigia della CreAttività”. Alcune fotografie inedite e piccole tracce di calligrafie, collages, aforismi che altrimenti sarebbero dispersi o rimasti nei cassetti di un poeta innamorato dell’arte e della poesia. (Donato Di Poce)
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